domenica 8 marzo 2015

E via verso il nuovo Blog, dalla Palestina e ditorni

Eccomi qua!

Se volete, questo è il link per il nuovo Blog...si parte, ragazzi!!!
:)

http://diariodallapalestinaedintorni.blogspot.co.il/

venerdì 2 agosto 2013

Back to Africa

Ciao a tutti!

Rieccomi alle prese con una nuova fantastica avventura africana...cosa devo aspettarmi questa volta? Chi può dirlo?...;)

Se vi va di seguire il racconto per immagini, andate a questo link:

myglimpsesofafrica.blogspot.com


Ciao!!!
Erika

venerdì 15 febbraio 2013

...e anche qui c'è un 'sequel'...

…pensavo che non avrei più scritto nulla su questo blog…e invece eccomi qua…

Sono qui per consigliare un libro, a chi fosse interessato, che si chiama ‘What is the What? [Erano solo ragazzi in cammino]’ di Dave Eggers.

L’ho scovato per caso, e mi ha folgorato: è l’autobiografia, messa in bella da Eggers, di un ragazzo sud sudanese che a 9 anni si è ritrovato in fuga dal suo villaggio messo a ferro e fuoco, da solo, senza sapere se la sua famiglia era sopravvissuta alle violenze, senza sapere dove andare, senza cibo, con i soli vestiti che aveva addosso. Mentre correva senza speranza incontra una schiera di ragazzini soli e disperati come lui, che, guidati da altri ragazzi poco più che adolescenti, percorrono insieme centinaia di chilometri dal sudan del sud verso l’etiopia, morendo a decine per la strada, di fame, stenti, malattia, aggrediti dai leoni, scacciati dai villaggi, rincorsi dai soldati, bombardati dagli elicotteri…Sopravvissuto a questo viaggio devastante, arriva in un campo profughi etiope, poi deve spostarsi ancora in kenya, e passa 10 e più anni vivendo da rifugiato e con i rifugiati, prima di avere notizie della sua famiglia dispersa e riuscire a farsi mandare in america a studiare…

E’ una storia incredibile, anche se è successa a decine di migliaia di persone…ma la cosa che mi ha più colpito è che molte, quasi tutte, le persone che ho conosciuto in Sud Sudan hanno avuto queste stesse esperienze…E poi è ‘fantastico’ sentire i racconti del quotidiano vissuti da un rifugiato, quello stesso quotidiano che ho visto con i miei occhi dal di fuori…La vita nei campi, la distribuzione del cibo, il tentativo di ‘riciclarsi’ per poter accedere al doppio delle razioni, i giocattoli fatti con il fango, lo stupore per ‘l’uomo bianco’ che arriva, suda, si ustiona, si devasta di caldo e fatica e poi se ne va, senza che si sia capito bene cosa ha fatto e perché è andato fino a lì…

Ve lo consiglio, se volete avere un’idea un po’ più realistica di cosa possa significare essere un profugo in un paese africano…

***

E poi volevo condividere con voi [e con te B in modo particolare!] una cosa che mi ha commossa, uccisa  dalle risate, fatta sentire un sacco fiera! La mia cuginetta pazza e fantastica, che peraltro suona e canta da dio, mi ha scritto una canzone [!!!], ispirata dalle cose che scrivevo su questo blog mentre ero in sud sudan, e che mi ha voluto regalare perché mi ricordi delle cose belle che ho vissuto laggiù…

Cuggì, è un pensiero meraviglioso, e visto che la canzone è bella, divertente, commovente [almeno per me], voglio condividerla con tutti, anche se è solo un demo, è un inedito e mi farai pagare i diritti per questo!!!
:)

Un grande abbraccio a tutti!








WHITE LADY E

SOUTH SUDAN, HOT WEATHER
RED SUNSETS, MUD UPON MY BOOTS
STILL DON'T KNOW WHAT IT'S GOING TO BE
VERY SOON I'LL FIND OUT
WHAT'S COMING UP FOR ME

BRAZILIAN BOY B
WE WORK TOGETHER IN THIS MESS
WE'RE TALKING UNDER DARK WIDE SKIES
FULL OF SHINING STARS
AS WE LAY DOWN ON THE GROUND

WHITE LADY E, WILL YOU MARRY ME?
200 COWS YOU'LL NEED TO HAVE ME
WHITE LADY E, I WILL MARRY YOU
200 COWS, THE PRICE TO HAVE YOU!
WHITE LADY E, YOU WILL MARRY ME
200 COWS I NEED TO HAVE YOU
WHITE LADY E, I WANT TO MARRY YOU
200 COWS, THE PRICE IS WORTH IT!

HAWKS FLYING, THEY ARE HUNDREDS
THE CHILD MAKING TOYS OUT OF THE MUD
I TOOK A SHOWER IN THE DARK, FIREFLIES ALL AROUND
LOOK LIKE SMALL AUGUST SHOOTING STARS

BLACK CHILDREN'S FACES
WHITE SMILES AND EYES STARING AT ME
I HAVEN'T SEEN MY FACE FOR DAYS, MIRRORS MILES AWAY,
BUT IN THE END WHO CARES?

WHITE LADY E, WILL YOU MARRY ME?
200 COWS YOU'LL NEED TO HAVE ME
WHITE LADY E, I WILL MARRY YOU
200 COWS IS THE PRICE TO HAVE YOU!
WHITE LADY E, YOU WILL MARRY ME
200 COWS I NEED TO HAVE YOU
WHITE LADY E, I WANT TO MARRY YOU
200 COWS OH THE PRICE IS WORTH IT!

THERE'S GOING TO BE A PARTY ON SATURDAY NIGHT
B'S GOING TO GET A GOAT (A GOAT!)
WE'RE GOING TO HAVE A PARTY ON SATURDAY NIGHT
THEY'RE GOING TO KILL THE GOAT WITH KNIVES! KNIVES! KNIVES!

HOW I'VE LEARNT TO LAUGH
ABOUT THIS CRAZY WAY OF LIVING,
A BREAK, LET'S SIT UNDER THAT TREE,
CLOSE YOUR EYES, THE BREEZE
WILL TAKE OUR MINDS AWAY FROM HERE









domenica 30 dicembre 2012

Going back home

Addis Abeba...

Sono all'aeroporto, il mio volo per l'Italia è fra 5 ore, quindi ho un bel pò di tempo da perdere qui...ovviamente si gela, l'aria condizionata è a mille, ma almeno non devo passarci la notte, su una panchina, con il pareo tirato fin sopra le orecchie, come una barbona, come mi è già successo in passato!

Così, alla fine, ce l'ho fatta, sono partita...

Ho passato un paio di giorni molto carini a Juba, ho lavoricchiato per finire delle cose, ma mi sono anche rilassata, ho mangiato come si deve (Cotoletta panata! Vino rosso!! Frullato!! Hamburger e patatine!!!!!) e sono riuscita anche a fare qualche giretto simpatico. Ieri per esempio siamo andati a pranzo in una vecchia casa coloniale decadentissima ma molto suggestiva, e ci siamo andati in Bodaboda, cioè in pratica in moto-taxi...Avevo già fatto l'esperienza l'altra volta, ma è comunque simpatico, queste motorette scassate che per fortuna non vanno a più di 30 all'ora, sferraglianti sulle strade sterrate, senza casco ovviamente, a volte senza freni (!!!), in mezzo al casino del traffico locale...Se arrivi vivo è già qualcosa, ma è un modo divertente di attraversare la città, molto meglio del jeeppone con aria condizionata e radio a palla.


In Bodaboda per le strade di Juba

Poi, ieri sera, siamo andati tutti a cena sul Nilo, in un posto molto carino con la luna piena che sorgeva sull'acqua dietro una palma...non sembrava nemmeno di essere in Sud Sudan, uno scenario magnifico...

E stamattina mi hanno portata in piscina, una delle 2 che ci sono a Juba, dato che è accanto all'aeroporto e si poteva unire il dilettevole (giornata di relax e 'svacco') all'utile: accompagnare me all'aeroporto e recuperare B!!!
Si, avete capito bene, il mitico nanetto brasiliano è tornato!!! Dopo grandi addii con tutto lo staff di P, e una falsa partenza troppo ridicola (ci eravamo sbattuti un sacco per essere sicuri di averlo sull'elicottero in tempo per poi fargli prendere il volo da juba per l'italia, e appena è arrivato finalmente a B, è tornato di filato a P perchè bisognava portare un pacchetto troppo prezioso per mandarlo solo con l'autista...che ridere, se lo sono visto ritornare al campo dopo nemmeno 24 ore, hanno pensato che fosse una candid camera!)...e adesso è di nuovo in Sud Sudan! Lo ho solo incrociato all'aeroporto, tempo di un abbraccio, un saluto, e via, ma è chiaro che non puoi più stare lontano da questo paese...accetta la realtà, resterai qui a vita, altro che viaggio in Brasile! ;)))

Comunque è stato abbastanza surreale, in piscina a schiumare di caldo [ovviamente non avevo il costume, io, quindi potete immaginare...] con un albero di natale addobbato in mezzo alle sdraio e ai lettini!!! Altra scena alla David Lynch, niente avrebbe potuto essere più fuori posto...forse solo un orso polare, ma quello è un altro telefilm ;)




Insomma, è strano andarsene...

...fino a 10 giorni fa sognavo il momento in cui sarei stata a casa....e adesso...vi confesso che un pò mi dispiace...
Cioè, sono strafelice di rivedere tutti voi, ma mi chiedo se ho fatto davvero bene ad andar via...magari una settimana di stacco a Juba mi sarebbe bastata a ricaricare le batterie per poi tornare sul field, senza per forza mollare tutto e rientrare in Italia...

Ma poi mi dico anche che è proprio perchè sto tornando, proprio perchè so che è finita, che ora mi sento in vena di romanticismi e vedo soltanto il lato bello delle cose che ho vissuto e di quelle che sto lasciando...

Adesso è facile pensare ai momenti in cui sono stata bene, alle risate, alle tristezze condivise che quindi diventavano più dolci, alle volte in cui parlare di libri, film, musei visitati, concerti visti, era l'unico modo per sentirsi ancora un pò civilizzati e per sentire che il mondo era ancora là fuori ad aspettarci, mentre noi eravamo sotto un albero in mezzo al nulla assoluto, 4 vacche, un pugno di mosche, 4 rifugiati e 3 capanne, e tutto il resto ci pareva così lontano e irreale...

Che ci vuole, adesso, a intenerirsi ripensando ai discorsi patetici e ridicoli sul cibo che sognavamo di mangiare, sulle cose che avremmo voluto fare nonappena rientrati a casa, all'emozione di una doccia che si può anche bere senza prendere il tifo, alla magia di dormire nel tuo letto, al sogno di indossare maglioni a collo alto e sciarpe e cappotti e cappelli pesanti, alla stranezza di non vedere sempre i piedi delle persone che ti sono accanto....
Ora che sto per riavere tutto questo, è facile ripensare a quei momenti con nostalgia e dirmi che si, in fondo, non è stato poi così terribile e che forse, in fondo, avrei anche potuto rimanere ancora un pò...

Questo posto mi ha talmente riempita di ricordi...belli...meno belli...ma comunque ne è valsa la pena, come ogni volta che sono tornata con un pezzettino di vita in più nella valigia, anche da qui torno con vagonate di esperienze e di immagini negli occhi e canzoni nelle orecchie...e sono un pò più ricca e un pò più completa e un pò più grande di quando sono partita...

Nonostante tutto questo, in realtà è vero che sono stanca, è vero che non ne potevo più, ed è vero che avevo un gran bisogno di andarmene, è inutile che faccia finta di no...

Però...se tra un mesetto o due, chissà, mi proponessero di tornare per fare magari un sopralluogo, il collaudo dei lavori, o per iniziare un altro progetto in un altro stato del SS, che so, Upper Nile o Wester Equatoria.........mi sa che accetterei!!!! 

*****

Insomma, tre mesi e mezzo sono passati, grazie a tutti voi per il sostegno morale, per avermi seguita nei vari sbalzi di umore, per essermi stati 'vicini'...

Vi abbraccio tanto e vi dò appuntamento alla prossima avventura! Intanto, approfittate di me finchè ci sono, perchè chi può dire quanto tempo rimarrò a casa stavolta??? ;))

Dal Sud Sudan, PASSO E CHIUDO!

E.





venerdì 28 dicembre 2012

...Civilization...



Juba…

La prima volta che sono arrivata qui mi è sembrato un posto squallido e poco attraenteadesso mi pare di essere a Manhattan! Traffico, insegne luminose, ristoranti, case a 3 piani, cantieri aperti, è una città, e a me dopo 3 mesi di confino appare bellissima…

Ieri ho lasciato B di corsa, come sempre e come tutti, dopo aver fatto le ultime riunioni e sistemato le ultime cose. Alla air strip [non c’è un aeroporto, c’è soltanto un recinto e una striscia di terra rossa, punto] c’erano anche i nostri amici francesi, che si sono presi qualche giorno di vacanza per capodanno, quindi non ho dovuto aspettare da sola sotto il sole.  
Il viaggio è stato fighissimo, un’altra di quelle sorprese inaspettate che questo posto può offire! L’aereo era un minuscolo Cessna da 10 posti, il più piccolo su cui abbia mai volato, sembrava di essere in una macchina: bassissimo da non starci in piedi dentro, stretto, con l’elica davanti…




Mi hanno fatto sedere in prima fila, stavo praticamente in braccio al pilota, e quindi mi sono goduta tutto il decollo e l’atterraggio come se stessi pilotando io, e poi i finestrini erano così grandi, proprio come in macchina, che il paesaggio sotto di noi sembrava vicinissimo…gli alberi, il fiume con tutte le sue diramazioni, le capanne…fighissimo,davvero!


 


Arrivata in ufficio a Juba è stato come tornare a casa, non so, è stato strano e molto piacevole…ero a mille, felicissima già del fatto di essere qui, di sapere che fra 2 giorni sarò a casa, che in questi due giorni potrò mangiare frutta, frittate, pizza e tutto il resto…
E poi rivedere tutti gli altri…il capo missione, le ragazze dell’amministrazione, il logista…alla fine, anche se non abbiamo lavorato insieme e siamo stati sempre lontani [tranne quando qualcuno di loro è passato da B per un paio di giorni] sento che si è creato un legame anche con loro, che il fatto di essere qui, condividere i problemi e le difficoltà, sapere che siamo tutti sulla stessa barca alla deriva, ci ha uniti almeno per un attimo e ci ha fatti diventare una grande famiglia…siamo una quarantina di espatriati in tutto il Sud Sudan, quindi tantissimi, ma anche abbastanza pochi da aver incrociato almeno la metà di loro almeno una volta e aver sentito storie su tutti gli altri, da aver condiviso qualche racconto, qualche sfogo, qualche risata, e da sapere che ognuno di noi in un modo o nell’altro ha passato le stesse cose e capisce quello che hai vissuto anche tu meglio di chiunque altro.

Insomma, adesso mi aspettano gli ultimi due giorni e poi casa…non so, mi sta prendendo un po’ la malinconia, dopotutto…

Un abbraccio!

domenica 23 dicembre 2012

Pleasant P, au revoir, ma cherie...o anche no! ;)



Miei cari tutti,

vi lamentate che non ho più scritto, e avete ragione…ma non vi ho abbandonati, è solo che ovviamente le ultime due settimane sono state e saranno ancora un totale casino, devo finire mille cose che non ho potuto fare prima, disegni, computi, piani di spesa, rendiconti di contratti firmati e non…il tutto con le feste di mezzo e tutto il casino dei trucks che stanno viaggiando tra B, P e N al ritmo di 3 al giorno…Il che è positivo, finalmente le cose si muovono, però santo cielo, è un delirio totale!!! Roba che va da una parte, roba che va dall’altra, pezzi che si perdono per strada, materiali che mancano all’appello, contratti che vanno modificati o aggiunti all’ultimo momento…aiutoooo!! !Non ne esco fuori, sto diventando pazza…

Comunque ieri ho salutato la 'Pleasant P' for good…[l'abbiamo ribattezzata così, insieme alla 'Beautiful B', alla 'Nice N' e alla 'Joyful Juba'...sapete com'è, qui in Sud Sudan ci si diverte con poco...;) ]

Per aumentare il grado di confusione generale, giovedì sono dovuta salire, passando per N, in teoria per sistemare le ultime cose e dare le ultime istruzioni allo staff sui lavori che dovranno iniziare appena tutto il materiale sarà arrivato, e poi per raccogliere le mie cose che sono rimaste lì e levare le tende.

In realtà ho fatto un sacco di lavoro di amministrazione, come al solito (pagare stipendi e spese varie arretrate, raccogliere le lamentele e le richieste di tutti, ecc), e un sacco di giri per cercare di comprare un po’ di roba da mangiare per Natale a quei poveri disgraziati che sono per l’ennesima volta rimasti quasi senza cibo. C’è un grosso problema con i fagioli, ogni volta che ne abbiamo mandati su, o erano marci o erano tarlati, comunque immangiabili.

E’ ormai appurato che qui a B nessuno, né noi né i logisti locali, è capace di riconoscere fagioli buoni da quelli cattivi, siamo totalmente inetti da questo punto di vista…ma è anche chiaro che c’è anche un problema di fondo, non si trovano proprio dei fagioli decenti…e quindi ho dovuto fare le corse per tutta P alla ricerca delle poche lenticchie rimaste (è Natale per tutti, le scorte erano quasi esaurite). 

Poi c’è da dire che senza un logista, come ho detto mille volte, uno da B perde le fila della situazione nelle varie basi, ed è solo  quando arrivi fisicamente sul field che le persone si ricordano di dirti che hanno finito questo e quello…ma non me lo potevate dire un giorno prima???Una volta che sono lì anch’io, che volete che vi dica?… E quindi ho dovuto anticipare di tasca mia un bel gruzzoletto per comprare [oltre alle fantomatiche lenticchie] bibite, due capre, birra [voglio vedere come la giustificheranno al donor!] e altra roba, altrimenti questi poveri disgraziati non avrebbero avuto neanche niente per festeggiare il Natale almeno un minimo…

Di lavoro ho avuto poco tempo e poco da fare, ma la cosa buona è che a P hanno praticamente finito tutto quello che dovevano fare, anche senza materiali (gli ugandesi sono dei maghi davvero…), quindi almeno da una parte abbiamo rispettato le deadline, e ho potuto dir loro quanto fossi grata e orgogliosa di come stanno lavorando…mi ha reso molto felice poterlo fare…

E alla fine andare via è stato triste…cioè, sono più che felice di andarmene, intendiamoci…però a P tutto sommato sono stata sempre bene, a parte un po’ di scomodità, a cui però alla fine mi ero abituata. I ragazzi del construction mi hanno fatto una specie di festicciola, hanno scannato 2 galline per farmi trovare una cena nutriente, visto che tra l’altro stavo male…con la mia solita sfortuna, ho beccato un raffreddore micidiale con tosse e testa ovattata proprio l’ultima settimana, quando dovrei essere attiva, super efficiente e risposata…see…quando mai…Insomma abbiamo fatto una bella cenetta sotto la luna, abbiamo brindato a base di Heineken e ci siamo fatti gli auguri,riso e scherzato, e per l’ennesima volta mi sono sentita quasi in famiglia con loro…

Robert in particolare è stato molto carino…E’ quello che mi aveva lavato le scarpe, e che una volta, qui a Bentiu, mi aveva vista lavare i piatti e mi aveva guardato con scetticismo mezzo divertito, al che gli avevo chiesto se pensava che non fossi capace nemmeno di lavare i piatti, e lui mi aveva risposto: ’No, no, you are supposed to…’? !!! E’ un bel tipo, sui 35, sempre serioso, però mi è sempre stato a fianco, mi ha aiutata al mercato, a scegliere e caricare la roba, mi ha portata in giro a vedere i lavori e a fare il punto della situazione, mi ha aiutata con le valige, ha organizzato la cena…insomma, davvero premuroso, anche se sembra burbero e scontroso. E alla fine, sabato pomeriggio, mentre tutti gli altri se n’erano andati a fare i loro giri del weekend, lui è rimasto al compound fino alla fine, facendo il vago, ma senza muoversi di lì finchè non mi ha vista salire sulla macchina…ci siamo salutati con grandi abbracci, e credo che fosse sinceramente dispiaciuto che me ne stessi andando…e anch’io lo ero…

E’ stato strano chiudere lo sportello, guardare per l’ultima volta l’albero, la guesthouse verde mare con l’intonaco scrostato, la cucina aperta in lamiera, il cancello sfondato, le tende del rotary club (!!!) ingiallite dal sole e dalla polvere, e pensare che non vedrò più questo posto…ci sono stata poche settimane, ma credo che abbiate capito tutti che mi sono sembrate dei mesi…non tanto perché ci sono stata male, quanto per la fatica, la stanchezza, la lentezza dei ritmi, il caldo…ma ci ho passato dei bei momenti, con B, a ridere delle assurdità che vivevamo ogni giorno, con i ragazzi, con gli altri dello staff, con le loro bocche sdentate e i sorrisi da stregatto di ‘Alice nel paese delle meraviglie’…

Arrivederci P…o meglio, anche no, ma è stato bello passare di qua per un po’!!! :)

la strada verso il campo

il mercato

l'albero fuori dal compound...senza più erba!!!

la mia stanza

l'ufficio

strada per uscire da P

'passanti' incontrate appena usciti da P

Poi vi racconterò del nostro Natale…non è la prima volta che lo passo in Africa, ma sicuramente sarà il più misero e sfigato della mia vita! Ovviamente non si sente affatto l’atmosfera natalizia, un po’ per il contesto, un po’ perché lavoriamo come matti, ma non è che la cosa mi turbi, non sono una fan del Natale.
Però sarà strano sapervi tutti attorno a tavole imbandite da far spavento, a scambiarvi i regali e a rabbrividire dal freddo, mentre noi qui siamo rimasti 4 gatti, ci raduneremo domani sera a pasteggiare con le solite 4 cose di sempre, faremo esplodere il tappo di una bottiglia di Pepsi dopo averla sbattuta, e poi entro le 10 ce ne andremo a dormire per non infrangere il coprifuoco…Buon cenone a tutti! :)

Poi, tanto per non farci mancare niente, altra giornata finita con una sorpresa assurda e inquietante…Siamo usciti a cena qui dietro casa e quando siamo tornati ci siamo accorti che mancava una macchina! Nessuno ne sapeva niente, stamattina c’era, e stasera non c’era più, chiavi comprese! Roba da matti, ci siamo guardati e non sapevamo se fosse una candid camera o un film di Totò…Alla fine, dopo svariate telefonate è saltato fuori che forse, speriamo, uno degli autisti [che naturalmente è irraggiungibile] l’ha portata via oggi pomeriggio per farle fare un controllo dal meccanico…così, senza dire niente a nessuno, dopo che io stamattina gli avevo chiaramente detto che è domenica, non se ne parla, torna domani e vediamo…ma dimmi te…ed è lo stesso simpaticone che si era dileguato per una settimana a ottobre con l’altra macchina, e che avevamo scatenato polizia, esercito e legione straniera per rintracciarlo…non ci si crede…

Vabbè, miei cari, buona notte, mi aspettano 3 giorni intensi e convulsi, quindi spengo la luce, vi abbraccio e vi auguro Buon Natale!

A presto
E.

giovedì 6 dicembre 2012

Sbalzi d'umore...e meno male! :)

Ragazzi, che vi devo dire, non so perchè ma oggi mi sento meglio, più in forma, attiva e energica...certo, il fatto che A sia partito non è stato un bel colpo...è il primo, poi seguiranno gli altri, come vi dicevo... e lo stillicidio è iniziato...

Ma forse sono arrivata al limite della dose di morale a terra che posso sopportare, per cui oggi mi sento più leggera, tranquilla e serena...forse perchè il momento della spiaggia è sempre più vicino? ;)

Oggi pomeriggio sono uscita con il pickup per fare dei giri, avevo un cd con la colonna sonora di 'Good Morning Vietnam' a palla ed è stato un flash...mi sembrava di essere nel film in pieno... 
...Baby please don't go mentre scorrevano fuori dal finestrino ragazzini mezzi nudi che facevano il bagno nelle pozze d'acqua lungo la strada rossa e polverosa, I get around mentre passavamo di fianco a camion coperti di ruggine mezzi affondati nella terra e a carretti trainati da asini scheletrici, Nowhere to run mentre ci superava un pickup carico di soldati dallo sguardo allucinato con la mitragliatrice montata sul cassone, Liar liar mentre attraversavamo il ponte con il sole che scendeva arrossato e sfocato dietro i tetti in paglia dei tukuls che cascano a pezzi, Five O'Clock World mentre entrava dal finestrino abbassato il puzzo dello scappamento nero e appiccicoso dei pulmini scassati pieni all'inverosimile, California mentre passavamo in mezzo al mercato tra le baracche di lamiera scrostata e la merce esposta scolorita dal sole, Sugar and spice mentre ci passavano accanto i fuoristrada bianchi delle UN ricoperti di polvere rossa...

...qualche piccolo momento di 'poesia' in mezzo a tutta questa desolazione e a tutto questa rassegnazione...

Vi abbraccio